Buongiorno!
Invitata a scrivere periodicamente sul nostro sito, mi presento: specialista ambulatoriale neurologa da più di 30 anni, per forza di cose mi sono dovuta interessare dei tempi di visita, spesso imposti d'ufficio, nonostante la sentenza TAR Lazio 6013/2018 abbia annullato il tempario imposto dalla Regione, in quanto viola il nostro contratto e soprattutto il nostro Codice di Deontologia. I principi in virtù dei quali il TAR Lazio ha annullato il tempario valgono per tutti i posti in cui vige lo stesso contratto e lo stesso codice deontologico
Interessante a questo proposito il commento alla sentenza e la posizione assunta dall'Ordine dei medici di Torino che, proprio in virtù della propria funzione istituzionale, ha pubblicato un documento nel quale si impegna a contrastare l'imposizione di tempistiche predeterminate e non condivise perché interferiscono nell'autonomia professionale e nel rapporto medico- paziente: interessante perché il documento è presente in rete, ma probabilmente la massima parte degli Ordini ha preso - sia pure in modo informale - la stessa posizione, perché tale è la posizione che ha assunto la FNOMCeO
Vi ricordo che l'articolo 29 comma 3 del vigente contratto assegna ad ognuno di noi la facoltà di valutare il numero di prestazioni erogabili per ciascuna ora, "sulla base della tipologia e della complessità della prestazione"
Se vi fa piacere confrontarvi sulle questioni di lavoro, scrivetemi una mail: dico la mia e magari sentiamo anche gli altri colleghi cosa ne pensano
Un caro saluto
Antonella Amadori
(antonella.amadori.neurologa@gmail.com)
Testi citati (presenti in rete):
- Sentenza TAR Lazio 6013/2018
- Documento Ordine dei Medici di Torino su tempari e autonomia professionale
- ACN 4 aprile 2024 specialisti ambulatoriali
- FNOMCeO: no a ogni tentativo di imporre 'visite a cronometro'
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Giovedì 16/01/2025
Ehilà...ciao a tutte/i!
Alcuni anni fa, ad un collega ospedaliero che si lamentava del lavoro massacrante, feci presente i grandi vantaggi del nostro contratto, ma lui reagì con una smorfia, come a dire....beh, non sono messo poi così male...
Questo episodio mi è tornato alla mente quando ho letto il famoso esperimento di Jane Elliot: era insegnante in una cittadina della provincia statunitense in cui tutti gli alunni erano bianchi.
Dopo l'assassinio di M.L. King si rese conto che i bambini della sua classe non capivano cosa fosse la discriminazione e così propose un esperimento per farglielo capire: mentendo deliberatamente, disse che la maggiore quantità di melatonina presente negli occhi scuri era indice di maggiore intelligenza e per una settimana gli scolari con gli occhi scuri vennero arbitrariamente considerati migliori degli altri, furono beneficiari di alcuni privilegi e dovevano giocare soltanto fra di loro, evitando gli altri
L'esperimento fu efficace e i risultati sorprendenti: i bambini considerati "superiori" diventarono prepotenti, ma raggiunsero competenze inattese, mentre la minoranza temporaneamente considerata "inferiore" perse colpi
La settimana successiva disse che si era sbagliata e che, al contrario, erano i bambini con gli occhi chiari quelli più intelligenti e anche i comportamenti dei due gruppi si invertirono. Alla fine della seconda settimana spiegò l'esperimento e tutti i bambini avevano sperimentato la discriminazione.
I nostri Maestri conoscevano bene questa insidia, tant'è che il Codice di Deontologia Medica dedica alla sua prevenzione l'art 58: " Il medico impronta il rapporto con i colleghi ai principi di solidarietà e collaborazione e al reciproco rispetto............. affronta eventuali contrasti con i colleghi nel rispetto reciproco e salvaguarda il migliore interesse della persona assistita, ove coinvolta.... Il medico, in caso di errore professionale di un collega, evita comportamenti denigratori e colpevolizzanti...." e l'art 69: " Il medico che svolge funzioni di direzione sanitaria garantisce...il rispetto del Codice e tutela l'autonomia e la pari dignità dei professionisti all'interno della struttura in cui opera......"
Essere parte di una Associazione di neurologi del territorio ora riconosciuta Società scientifica così vivace e attiva, ci dà l'opportunità di sentirci comunità e di confrontarci, collaborando alla pari con i colleghi che agiscono in ambiti diversi.
Renderci conto di quanto sia prezioso il nostro lavoro e conoscere leggi, Codice Deontologico e contratto ci dà gli strumenti per crescere nella professione ed evitare di lasciarci trattare da braccianti analfabeti cui incrementare arbitrariamente il carico di lavoro nella certezza che, dopo una iniziale sterile protesta, si sottometteranno, con la collaborazione del Menenio Agrippa di turno e il benestare dei tribuni della plebe
Alla prossima!
Antonella Amadori
(antonella.amadori.neurologa@gmail.com)